SCRIVERE PER VIVERE O VIVERE PER SCRIVERE?

Non l’aveva mai saputo o, forse, non l’avrebbe mai saputo.
Scrivere era un po’ come un gelato.
Non lo prendi, un gelato, tanto così per fare.
Un gelato, per prenderlo, ti ci vuole un perché.
Un motivo.
Come avere un cane.
Un cane, se lo vuoi, lo prendi per amore.
Come le signore qui accanto, con il gelato.
Come il signore qui accanto, con il cane.
“Ottima scelta, il tuo cono”, dice una ridendo.
Fisso lo sguardo sul cane, l’altro, orgoglioso.

… E tu, che fai? Scrivi? Scrivi perché è un tuo bisogno, per vivere, per godere appieno della vita?
O è la vita stessa , lei sola, che ti fa scrivere?
Le signore di mezz’età che si gustano il gelato felici o l’uomo col cane paffuto ti fanno venir voglia di scrivere, vero?
E lo sai perché?
Perché ogni cosa che attraversa il tuo sguardo, attraversa il tuo cuore, che tu lo desideri o no.

La bimba per mano alla mamma all’uscita da scuola  sei tu.
Le vecchine con il gelato sono te.
Il vecchietto e il suo cane sono la tua biro e il tuo taccuino.

…Perché non c’è differenza alcuna tra VIVERE e SCRIVERE.
Se tu SEI scrittrice.

Non la si fa, la scrittrice.

LO SI E’.




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